(Filadelfo). Re d'Egitto. Figlio di
Tolomeo I
e di Berenice I, nel 288 a.C. si unì in matrimonio con la figlia di
Lisimaco di Tracia, Arsinoe I, che ripudiò alcuni anni dopo per sposare
la propria sorella Arsinoe II (276 a.C.). Associato al trono dal padre nel 285
a.C., gli succedette nel 283 a.C. Combatté, di volta in volta, contro il
fratellastro Magas di Cirene, dichiaratosi indipendente, contro Antioco I Sotere
di Siria (prima guerra siriaca, 274-271 a.C.), contro Antigono I Gonata di
Macedonia (guerra cremonidea, 267-262 a.C.) e contro Antioco II Teo di Siria e
Antigono (seconda guerra siriaca, 260-253 a.C.), riuscendo non solo a conservare
i possedimenti paterni in Asia Minore e nell'Egeo, ma anche ad ampliarli con
quelli della seconda moglie e ad aumentare il proprio potere nell'ambito della
lega dei Nesioti. Fece inoltre costruire basi di appoggio per i commerci lungo
le coste dell'Arabia e dell'Africa orientale, e regolò i rapporti con il
Regno di Siria dando sua figlia Berenice in sposa ad Antioco II; allo stesso
modo, mediante la promessa di matrimonio tra suo figlio Tolomeo
III e la
figlia di Magas, Berenice, preparò la riunione di Cirene all'Egitto (250
a.C.). All'interno del suo regno continuò l'opera di organizzazione
amministrativa e finanziaria iniziata dal padre, incoraggiò e protesse,
anche più di quest'ultimo, le arti e le scienze, e abbellì
Alessandria con il restauro o la costruzione di grandi opere pubbliche: a lui si
devono la biblioteca, il museo e il faro di Alessandria, oltre a un canale tra
il Nilo e il Mar Rosso. Istituì infine il culto dinastico, estendendolo
dai sovrani defunti, Tolomeo
I e Berenice I, anche a se stesso e alla
moglie Arsinoe II, ancora viventi (Coo 308-246 a.C.).